Nei mesi scorsi è stato preparato da Tommaso Tessarolo e Pietro Saccomani un questionario indirizzato ad analizzare l’impatto e il giudizio del pubblico relativamente alla presentazione (in versione beta) del progetto Joost e della NetTV in generale. Il questionario, somministrato al pubblico della rete attraverso i loro blog, ha raccolto più di 300 adesioni.
A me è stato proposto di partecipare alle attività di analisi dei dati raccolti per far emergere, incrociando le risposte alle diverse domande, dei profili comportamentali che potessero caratterizzare gli utenti che hanno risposto al questionario in maniera più efficace di quanto sia stato possibile fare con un’analisi puntuale delle singole risposte.
Trattandosi di una raccolta dati basata sull’adesione spontanea e anonima non è facile stimare la rappresentatività del campione stesso rispetto al “popolo della rete” o al “popolo del web 2.0”, pertanto ogni analisi si intende riferita unicamente alla popolazione che ha aderito all’indagine.
I risultati della segmentazione comportamentale efettuata saranno pubblicati a breve sul blog di Tommaso; di seguito invece riporto quanto emerso da un primo screening dei dati.
Distribuzione per fasce d’età degli utenti
Come primo elemento caratteristico del campione è interessante esaminarne la distribuzione in classi di età. Non stupisce la concentrazione nelle fasce centrali (ventenni e trentenni), mentre è da rilevare l’età minima di 14 anni e la presenza di un 4% di minori.
Giudizio espresso sulla piattaforma Joost
Il giudizio sulla qualità della piattaforma Joost si differenzia nettamente in funzione dell’aspetto oggetto di valutazione: circa il 60% ha valutato in maniera più che positiva (voto superiore a 3) la qualità audio/video (voto medio complessivo 3.68) mentre widgets e contenuti sono stati bocciati (voto inferiore a 3) da ben oltre il 40% del campione (voto medio complessivo per ciascun aspetto 2.6). Raffrontando le distribuzioni dei voti espressi emerge significativamente la dicotomia nel giudizio. Tale differenziazione si enfatizza nella classe di età dei quarantenni che ha espresso il voto medio più alto (4.0) per la qualità audio/video e quello più basso (2.37) per i contenuti.
I contenuti
La delusione relativa ai contenuti proposti da Joost (probabilmente imputabile in primis all’assenza di contenuti in lingua italiana – peccato non sia stata prevista una domanda relativa all’importanza attribuita alla localizzazione dei contenuti) emerge anche dal dato relativo alle motivazioni di abbandono della piattaforma. Il 39% del campione dichiara che non userà più Joost e nel 74% dei casi il disinteresse nei contenuti proposti è indicato come causa dell’abbandono; la seconda motivazione espressa (in ordine decrescente di frequenza) è la preferenza accordata a portali video come YouTube, ma tale motivazione è stata indicata solo nel 19% dei casi.
Vediamo allora quali sono i contenuti che gli utenti interpellati avrebbero voluto vedere su Joost. La domanda, in termini di contenuti, si concentra su film e serie TV (contenuti tipici di canali satellitari come Fox) trascurando gli altri generi televisivi. Discorso a parte merita il buon piazzamento dei contenuti generati dagli utenti (UGC – interpretazione più o meno libera della risposta che recita testualmente “Video blogs e podcasts”). Anche in questo caso c’è una forte discriminante legata alla fascia di età, ma a sorpresa è la fascia dei quarantenni ad avere la più alta percentuale di interesse per gli UGC (53%) mentre quella dei teenager presenta il valore minimo (36%); le classi intermedie presentano percentuali crescenti al crescere dell’età.
Piattaforma tecnologica: PC vs TV (con STB)
Per quanto riguarda la piattaforma tecnologica preferita per la fruizione dei programmi televisivi distribuiti da Joost è stato chiesto di scegliere fra PC, TV (ipotizzando l’esistenza di un set-top box per Joost) o entrambe le soluzioni.
Non stupisce che la maggior parte degli intervistati (61.3%) abbia scelto entrambe. La distribuzione delle risposte per fascia di età non presenta particolari differenze, a meno dei ventenni che hanno una predilezione per il PC.
Sempre relativamente al STB è stato chiesto quanto si sarebbe stati disposti a spendere per acquistare un STB che consentisse di vedere Joost in TV. Nelle analisi relative al presunto prezzo del STB è consigliabile considerare solo chi ha espressamente dichiarato di essere interessato a vedere Joost in TV. Il prezzo medio del STB così calcolato è di 77 euro; i ventenni e i cinquantenni (probabilmente per motivi diversi) sono quelli disposti a spendere meno, mentre i quarantenni e i teenager sono le classi disposte a spendere di più.
Diffusione delle piattaforme NetTV
Per concludere questa panoramica sui dati raccolti è stata esaminata la diffusione delle diverse tipologie di piattaforma per la distribuzione di contenuti video. I portali dedicati sono la piattaforma più usata per accedere a contenuti video, seguiti da Joost (ma il questionario era dedicato a Joost quindi questo dato potrebbe essere sensibilmente sovrastimato).
[…] Per un’analisi sommaria dei dati raccolti e ulteriori considerazioni in merito vi rimando a quanto pubblicato sul mio blog o a quanto gi scritto da Tommaso, mentre in questa sede intendo concentrarmi sul compito affidatomi: l’individuazione di gruppi omogenei (cluster) di utenti/spettatori che consentano di far emergere dei profili comportamentali nell’utilizzo di Joost e della NetTV. […]