La rivoluzione degli Open Data vale 40 miliardi di euro

La rivoluzione degli Open Data ha contagiato anche le Istituzioni Europee. Ieri è stata presentata la Strategia della UE per promuovere la pubblicazione e il libero utilizzo del patrimonio informativo prodotto dalle Istituzioni Comunitarie e da quelle dei singoli Paesi membro.

Questo processo di democratizzazione dell’informazione, avviato in USA dal governo americano nel 2009 su iniziativa di Barack Obama, ha importanti implicazioni nell’esercizio del controllo da parte dei cittadini sull’operato del governo locale, centrale e sovranazionale. Inoltre questo cambio epocale di mentalità nella gestione della riservatezza delle “informazioni governative” comporta anche delle ricadute di natura economica: infatti, per il solo vecchio continente, è stato stimato in circa 40 miliardi di euro il valore delle attività produttive che tale iniziativa può generare.

Le proposte presentate da Neelie Kroes in ambito europeo seguono l’iniziativa di singoli paesi (fra cui Regno Unito, Francia, Danimarca e Italia) che hanno già promulgato norme e realizzato alcune infrastrutture per la raccolta e la distribuzione di dataset distribuiti sotto licenze open (vedi IODL – Italian Open Data License). Il progetto italiano data.gov.it, realizzato sotto la guida di DigitPA e FormezPA, ha raccolto a sua volta i contributi e le informazioni frutto delle esperienze di alcune istituzioni locali, in primis la regione Piemonte (dati.piemonte.it). Questa modalità bottom-up in cui vengono via via aggregati i contributi e le esperienze prodotte dalle singole istituzioni, è stata identificata come l’approccio più pragmatico per garantire i primi risultati in tempi brevi.

Un importante volano nella valorizzazione economica del patrimonio informativo aperto è rappresentato dalla realizzazione di applicazioni (ivi incluse quelle di tipo mobile) che, sfruttando tale patrimonio, siano in grado di offrire un servizio ai cittadini.

Nel Vademecum su “Come rendere aperti i dati delle pubbliche amministrazioni” si legge espressamente che:

I dati detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni rappresentano un enorme patrimonio e stanno acquisendo un’importanza sempre crescente; infatti, grazie all’uso delle tecnologie info-telematiche, è possibile sia utilizzarli per rendere l’Amministrazione più trasparente ed erogare servizi ancor più efficienti sia riutilizzarli in ambiti differenti da quelli per i quali sono stati raccolti.

Per pubblicizzare gli Open Data e stimolare la creatività in tale ambito è stato lanciato il mese scorso il concorso Apps4Italy il cui obiettivo è proprio coinvolgere cittadini, associazioni, comunità di sviluppatori e aziende nella progettazione di soluzioni utili e interessanti basate sull’utilizzo di dati pubblici.

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