La nascita dell'Osservatorio sui sistemi di Business Intelligence coordinato da SDA Bocconi con la partecipazione di diversi partner industriali (Board M.I.T., Business Objects, CSI Piemonte, HP, KPMG Advisory, Microsoft, Oracle e Sopra Group) è probabilmente la principale news che ha interessato il settore dopo la pausa estiva.
Personalmente sono entusiasta dell’iniziativa; credo infatti che il mercato italiano della BI abbia da tempo raggiunto un livello di maturità e consapevolezza tale da offrire interessanti spunti di analisi e riflessione per un progetto di assessment che interessi l’intero territorio nazionale.
Gli obiettivi dell’iniziativa sono riassunti nelle parole del suo responsabile scientifico, il prof. Pasini (già incontrato in qualità di special guest all’evento organizzato da BO sul Data Quality)
L’Osservatorio sui sistemi di BI mira ad essere punto di incontro per gli studiosi delle dinamiche di diffusione e impiego della Business Intelligence, con lo scopo di fare emergere le soluzioni migliori, nell’ottica dell’elaborazione dei migliori modelli di BI governance e dei metodi più efficaci di valutazione degli investimenti e dei risultati derivanti dai sistemi di BI in azienda.
Diversi sono i temi che saranno indagati dall’Osservatorio: si va dal monitoraggio delle esigenze espresse dalle imprese italiane relativamente a BI e BPM (sia in termini quantitativi che qualitativi ossia analizzando anche le tipologie delle esigenze con particolare attenzione a quelle etichettate come BI 2.0) allo studio dei singoli progetti implementati (metodologie e tecnologie applicate, criticità emerse, organizzazione e dimensionamento dei gruppi di lavoro, tempi e costi di realizzazione, ecc.) senza trascurare temi come il ruolo strategico svolto dai sistemi di supporto decisionale all’interno dei processi aziendali e le strutture organizzative necessarie per gestire un progetto di DW/BI sia durante la sua realizzazione che successivamente al suo avviamento.
Questi ultimi sono forse fra i temi più interessanti, anzitutto perché vengono spesso trascurati in “letteratura” (preferendo l’approfondimento degli aspetti tecnici/tecnologici a quelli organizzativi), ma sopratutto perché hanno un impatto decisivo nella riuscita a lungo termine del progetto. Infatti il successo di un sistema di BI è legato alla sua accettazione nell’utilizzo quotidiano e alla sua capacità di crescere nel tempo; indubbiamente le caratteristiche tecniche/tecnologiche del sistema hanno una notevole responsabilità nel raggiungere tali obiettivi, ma gli aspetti organizzativi non sono da meno. Riuscire a gestire il rapporto fra il sistema di DW/BI e il resto dell’azienda (a partire dai responsabili dei sistemi operazionali sorgente fino alle diverse tipologie di utenze distribuite nelle diverse funzioni aziendali) e amministrare la crescita iterativa del sistema per soddisfare i crescenti bisogni informativi degli utenti (si sa che un sistema di BI è sempre in costante evoluzione) sono obiettivi che devono essere perseguiti adottando una struttura organizzativa adeguata.
Come testimonianza personale posso portare quella del Business Intelligence Competency Center (BICC) della Ragioneria Generale dello Stato (RGS) cui ho partecipato sia nella sua organizzazione iniziale che nelle sue attività. La struttura organizzativa comprende sia figure della RGS che della Consip. Lato RGS sono presenti i responsabili (Owner) delle diverse aree applicative (Subject Area) cui appartengono i sistemi operazionali sorgente, i rappresentanti (Data Mart Manager) delle esigenze dei diversi bacini di utenza cui sono orientati i data mart del DW RGS e un Collegio dei Decisori che svolge le funzioni di coordinamento e amministrazione dell’intera struttura. Lato Consip sono replicate (specchiate) strutture analoghe di interfaccia che hanno poi il compito di tradurre le esigenze e le indicazioni della RGS in azioni di sviluppo concrete. A staff di entrambi i gruppi esiste un pool di consulenti specializzati (Referenti) che offrono un supporto di carattere tecnologico (definizione di best practice e verifica della loro applicazione in ambito progettuale, sperimentazioni di nuove tecnologie, ecc.).
Tale struttura organizzativa ha consentito al progetto di sopravvivere agli inevitabili avvicendamenti (legati agli esiti delle gare pubbliche) delle società esterne che hanno partecipato nel tempo alla sua realizzazione, mantenendo coerente sia il disegno complessivo del sistema che il suo funzionamento. Inoltre ha consentito la sua evoluzione tecnologica e funzionale in maniera armonica con le esigenze degli utenti finali (essendo essi coinvolti direttamente nel progetto attraverso i Data Mart Manager di riferimento) aumentando la longevità e l’apprezzamento del sistema stesso.