Roma ha ospitato in questi giorni la prima data italiana dei Sun Tech Days 2007-2008. Rispetto alla Java Conference del 2006 si respira un’aria diversa, più orientata alla tecnologia: la legenda James Gosling ha lasciato il posto ad una schiera di Evangelist che hanno dimostrato sul campo le nuove tecnologie proposte da Sun.
Per chi non c’era, ho montato una clip che ripropone i 5 interventi in cui sono state presentate alcune di queste tecnologie (peccato per l’ultimo sul mash-up di servizi Web 2.0 in ambiente mobile – molto convincente – che purtroppo è stato tagliato dalla scarsa capacità della memory card – 2GB non sono stati sufficienti).
Il messaggio più interessante che è stato trasmesso riguarda la filosofia open che ha segnato le scelte degli ultimi anni in Sun e i cui frutti cominciano ad essere ben evidenti. L’apertura alla comunità degli sviluppatori con il rilascio di codice in modalità open source, il loro coinvolgimento nell’identificare le direzioni verso cui indirizzare lo sviluppo di nuove soluzioni, il consolidamento di partnership con altri palyer del settore (a partire da quello con la tanto vituperata Microsoft per garantire l’interoperabilità con .NET in ambito SOA) hanno reso le tecnologie Sun migliori.
Proprio la partecipazione degli utenti ha fatto si che venissero assimilate quelle tecnologie/filosofie per lo sviluppo software (come Ruby, Ajax, REST, JSON, ecc.) che sono state selezionate dalle comunità di sviluppatori in tutto il mondo come simbolo del Web 2.0. Oggi con progetti open come JavaFX Script, jMaki, Metro (basati su tecnologie consolidate come JavaEE 5, EJB 3.0, JAXB, JPA, ecc.) si hanno a disposizione strumenti di sviluppo per il Web 2.0 che tornano ad essere semplici, compatti ed eleganti (caratteristiche che hanno contribuito in maniera decisiva all’affermarsi di Java ai suoi esordi).
Esempio paradigmatico del successo dell’approccio open è costituito da GlassFish definito da Gartner come il primo application server open-source pronto a sfidare i concorrenti commerciali negli ambienti di produzione e a dettare i tempi per le implementazioni dei nuovi standard.